RECUPERO ARCHITETTONICO E FUNZIONALE DELL’EX CASA DEL MUTILATO, VARESE
2001

committente
COMUNE DI VARESE

attività svolte
STUDIO DI FATTIBILITÀ

gruppo di lavoro
arch.ti CLAUDIO CASTIGLIONI, ALESSANDRO TRALDI, CARLO CASTIGLIONI, CLAUDIO NARDI con FABIO BEZZECCHI

slp 820 mq; piazza e giardino 2.100 mq

Il recupero di un edificio del novecento apre al tema del recupero del moderno; l’appartenenza dell’edificio alle opere del ventennio apre una questione culturale ancor più delicata. L’alternativa che si pone è tra il restauro filologico conservativo ed il recupero critico, quest’ultimo caso permette di accogliere nuovi elementi che aggiornano l’uso dell’opera anche con l’impiego di nuovi volumi contemporanei. E’ molto forte a Varese la richiesta di spazi destinati a piccole conferenze e incontri di iniziativa pubblica, luoghi deputati a promuovere e arricchire la vita culturale cittadina. Il programma intende dare spazio a quelle funzioni (foyer-caffetteria) inesistenti nell’edificio originario ma essenziali per una moderna funzionalità. I nuovi volumi si rifanno ad una composizione stereometrica analoga a quella originaria ma, al greve e celebrativo linguaggio originario si predilige una composizione astratta, immateriale, levitante. La nuova caffetteria è collegata da un cuscinetto completamente vetrato che riduce al minimo l’interferenza visiva tra nuovi e preesistenti volumi. L’area esterna è ripartita in più ambiti: la nuova caffetteria levita su una vasca d’acqua in contrappunto al greve basamento dell’edificio storico; il ‘sagrato’, compatto e lapideo, si stempera dapprima in ghiaia, infine in prato-giardino. I rapporti con l’intorno urbano si modificano: il prisma della caffetteria, con leggera rotazione, si discosta dall’allineamento con l’edificio esistente e va a disporsi parallelamente alla cortina edificata; il retorico accordo del pronao penetra nel giardino e si  smaterializza in elementi disposti come note sullo spartito musicale.